CSIR e ARMIR

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Valerio_
view post Posted on 29/12/2007, 02:30





Under Construction

Il Corpo di Spedizione Italiano in Russia, spesso abbreviato come CSIR e l'8ª Armata Italiana in Russia, o ARMIR, furono le formazioni del Regio Esercito sul fronte orientale tra il 1941 e il 1943.

La spedizione italiana in Russia ebbe esito disastroso per le potenze dell'Asse e si concluse con la perdita di un numero ingente di soldati da parte di entrambi gli schieramenti.

Circa le ragioni strategiche delle spedizioni, si suppone che, in seguito ai successi tedeschi nelle prime fasi dell'Operazione Barbarossa, Mussolini, non informato preventivamente delle intenzioni di Hitler di invadere l'Unione Sovietica, abbia deciso di inviare comunque alcune forze del Regio Esercito a sostegno della Wehrmacht, nel timore di arrivare in ritardo alla spartizione delle risorse di un nemico considerato ormai sconfitto. Secondo altre versioni[citazione necessaria], che però non godono di suffragio documentale, le spedizioni sarebbero state volute nella prospettiva di partecipare in qualche misura alla prevista sconfitta della Russia, nell'ottica di un ipotetico piano di spartizione con l'Inghilterra, a guerra conclusa.
Circa il trattamento dei prigionieri italiani catturati dai russi, dei quali si è detto che molti siano stati brevemente trucidati (si sostiene, infatti, che più dell'80% dei prigionieri sia stato eliminato nei gulag), anziché correttamente custoditi, è stato oggetto di alcune polemiche politiche il ruolo avuto da Palmiro Togliatti, al tempo importante ed influente esponente dell'Internazionale comunista.


Corpo di Spedizione Italiano in Russia

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Il Corpo di Spedizione Italiano in Russia, inviato sul fronte russo nel luglio del 1941, era così composto:

-Divisione autotrasportabile Pasubio, generale di divisione Vittorio Giovanelli
-79º Reggimento di fanteria
-80º Reggimento di fanteria
-8º Reggimento di artiglieria
-Divisione Torino, generale di divisione Luigi Manzi
-Divisione Celere Principe Amedeo duca d'Aosta, generale di brigata Mario Marazzani
-Legione Camicie Nere Tagliamento, console Niccolò Nicchiarelli
-30º Raggruppamento artiglieria di corpo d'armata, generale di brigata Mario Tirelli

Nel complesso 2.900 ufficiali, 58.800 uomini, 960 pezzi di artiglieria da campagna, 423 pezzi anticarro e 250 contraerei, 83 aerei, 5.500 automezzi, 4.600 quadrupedi.

Comandante di questa forza, sulla carta, era il generale di corpo d'armata Giovanni Messe, ma in realtà il CSIR, fin dal suo arrivo in zona di operazioni, fu posto alle dipendenze del generale Eugen Knight von Schobert e, in agosto, alcune divisioni passarono agli ordini del Gruppo corazzato di von Kleist, mentre la Divisione Pasubio fu aggregata al IIIº Corpo d'armata tedesco.

Da gennaio a marzo del 1942 il CSIR fu potenziato con nuove unità giunte dall'Italia:

-Battaglione alpini sciatori Monte Cervino
-6° Reggimento bersaglieri
-120º Reggimento artiglieria.

Il 4 giugno 1942 il CSIR passò alle dipendenze della 17ª Armatatedesca; dal 9 luglio, infine, il CSIR entrò a far parte dell'ARMIR con la denominazione di XXXV Corpo d'armata.


Armata Italiana in Russia

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L'Armata Italiana in Russia, la denominazione ufficiale del Corpo di spedizione inviato sul Fronte Orientale, nel luglio 1942 comprendeva l'8ª Armata su tre corpi d'armata: il XXIVº Corpo d'armata (l'ex CSIR) comandato dal generale di corpo d'armata Giovanni Messe, il IIº Corpo d'armata (divisioni Ravenna, Cosseria, Sforzesca) comandato dal generale di corpo d'armata Giovanni Zanghieri ed il Corpo d'armata alpino (divisioni Tridentina, Julia e Cuneense) comandato dal generale di corpo d'armata Gabriele Nasci.

Schierata lungo il bacino del Don l'ARMIR fu costretta a sostenere difficili battaglie difensive.

Il 19 novembre 1942 l’Armata Rossa scatenò l’offensiva sul fronte del Don travolgendo alle ali ungheresi, rumeni e le divisioni di fanteria italiane.

A metà dicembre la Divisione Julia ancora schierata sulla linea del fiume Don fu prelevata dai rifugi, sostituita dalla Divisione Vicenza, e spedita ad arrestare e respingere lo sfondamento russo a sud, a fianco della Cuneense. Fedeli al motto "Di qui non si passa", in effetti vi riuscirono per un mese intero, dentro buche scavate in mezzo alla steppa gelata e con un rapporto di inferiorità di 1:13. Il settore di Novo Kalitva dove operò la Divisione Julia fu l'unico a nord di Stalingrado dove i russi non riuscirono a sfondare. Nel dicembre del 1942 la grande offensiva sovietica (Operazione Saturno) con una manovra a tenaglia contrastata duramente dagli alpini, procedendo in profondità ai lati delle due divisioni, aggirò alle spalle il Corpo d’armata alpino chiudendolo in una enorme sacca. Gli alpini riuscirono a sfondare verso sud del settore tenuto dall'ARMIR. Nel durissimo inverno 1942-43 il Corpo d'armata alpino si trovò così a dover ripiegare in condizioni di inadeguatezza di mezzi, armi e vestiario attraverso 25 battaglie di sfondamento e retroguardia, fino alla battaglia di sfondamento definitivo a Nikolajewka il 26 gennaio 1943


Epilogo

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Le cifre ufficiali parlano di 26.115 morti, 43.166 feriti e 63.684 dispersi; i soldati impiegati al fronte sono stati circa 220.000.

A guerra conclusa, nel 1946 l'Unione Sovietica consentì il rimpatrio di circa 10.000 prigionieri di guerra italiani.

A seguito di una lunga campagna promossa dai reduci per la restituzione delle salme dei caduti, solo nel 1989 fu possibile la restituzione dei primi resti. In seguito fu consentito dalle autorità russe l'accesso a 72 dei molti cimiteri di guerra italiani in quel territorio e sono state iniziate le operazioni di rimpatrio di circa 4.000 salme. Ai caduti della "guerra di Russia" è dedicato un tempio a Cargnacco, presso Udine, ove sono raccolti anche gli ignoti.
In Italia, il riconoscimento giuridico della qualità di ente morale dell'Associazione dei Reduci è stato numerose volte chiesto ed altrettante rifiutato, sino al 1996.


Onore delle armi

QUOTE
Il bollettino n. 630 del Comando supremo russo, emesso da Radio Mosca l'8 febbraio 1943 avrebbe recitato:

« ... soltanto il Corpo d'armata alpino deve ritenersi imbattuto sul suolo di Russia... »



Edited by Valerio_ - 29/12/2007, 03:04
 
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Danko78
view post Posted on 4/1/2008, 03:04




A riguardo dell'epopea italiana in Russia invito tutti a vedere l'opera teatrale di Paolini "Il Sergente"

https://www.youtube.com/watch?v=lTdpcvSnIBE

questo è solo un estratto, ma in rete si trova l'opera completa.
 
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Valerio_
view post Posted on 6/1/2008, 19:33




QUOTE (Danko78 @ 4/1/2008, 03:04)
A riguardo dell'epopea italiana in Russia invito tutti a vedere l'opera teatrale di Paolini "Il Sergente"

https://www.youtube.com/watch?v=lTdpcvSnIBE

questo è solo un estratto, ma in rete si trova l'opera completa.

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Guarda che lo sappiamo.
Evitate di spammare su questi topic.
Grazie.
 
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2 replies since 29/12/2007, 02:30   1950 views
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