Operazione Daffodil (onore agli Italiani!!), Tobruk, Settembre 1942 (parte dell'operazione Agreement)

« Older   Newer »
  Share  
Grollo
view post Posted on 5/6/2007, 10:44




Operazione Daffodil (fase iniziale dell'operazione Agreement)

Nella notte tra il 13 ed il 14 settembre 1942 commandos di terra, royal marines, 28 navi e 180 bombardieri britannici tentarono un audace colpo di mano contro la base navale italo-tedesca di Tobruk (o Tobruch) (Operazione Daffodil), località della Cirenaica orientale a circa 150 km dal confine con l'Egitto. L'azione si risolse in una cocente sconfitta per gli attaccanti.

image
Postazione difensiva costiera sulla rada di Tobruch

Le forze in campo

image
Pattuglia del "San Marco"

A difesa di Tobruk, agli ordini dell'ammiraglio Lombardi, erano costituite da

1. un battaglione San Marco
2. reparti del XVIII Battaglione Carabinieri (circa 100 uomini)
3. reparti del V Battaglione Libico
4. una compagnia di formazione della marina


oltre agli inservienti delle numerose postazioni costiere.

Di stanza alla piazzaforte c'erano nominalmente anche due battaglioni tedeschi forti di 700 uomini, anch'essi di formazione, ma erano presenti solo di giorno perché per la notte venivano trasferiti in una loro base distante alcune decine di chilometri. Per questa ragione gli unici tedeschi coinvolti nella difesa di Tobruk furono gli inservienti delle postazioni di artiglieria costiera, gli addetti ad alcuni posti di blocco posti lungo la strada di accesso alla base ed un plotone che riuscì a giungere nella notte.

Lungo la costa erano distribuiti

* 78 pezzi di artiglieria contraerei (48 italiani e 30 tedeschi) divisi in 17 batterie
* 3 batterie di mitagliatrici da 20mm
* 13 batterie di difesa costiera con 47 cannoni di medio calibro


Nel porto era attraccate

* tre torpediniere (Castore, Cascino, Montanari)
* 7 motozattere attraccate nel porto ed altre 3 in mare di pattuglia (Mz. 733, 756, 759)
* alcune siluranti


Tali forze erano piuttosto diluite in considerazione del fronte costiero da controllare di circa 20km.

Le forze attaccanti erano così divise

* Forza A (navale da Haifa) del tenente colonnello Unwin dei Royal Marines
o Cacciatorpediniere Sikh
o Cacciatorpediniere Zulu
o 2^ Brigata Royal Marines
o un distaccamento artiglieria contraerei e di difesa costiera
o sottosezione della 295^ compagnia campale del genio
o un distaccamento segnalatori d'armata
o un distaccamento servizio sanitario

* Forza B (terrestre da Cufra) comandata da John Haselden, ideatore del piano
o Un distaccamento della Brigata ISS
o Una pattuglia del Long Range Desert Group
o Distaccamento artiglieria contraerei e di difesa costiera
o Una sottosezione della 295^ compagnia campale del genio
o Distaccamento speciale G (R)
o Distaccamento segnalatori
o Distaccamento servizio sanitario

* Forza C (navale da Alessandria d'Egitto) del capitano MacFie
o 15-20 motosiluranti
o Argyll e Sutherland Highlanders
o 1° plotone Royal Northumberland Fusiliers (mitraglieri)
o Due motosezioni della 295^ compagnia campale del genio
o un distaccamento di artiglieria contraerei
o un distaccamento servizio sanitario

* Forza D (navale)
o Incrociatore leggero Coventry della 5^ flottiglia caccia

* Forza E (navale)
o Un sottomarino (Taku) per sbarcare una squadra speciale di segnalatori

* RAF
o Forze di scorta, d'assalto e da trasporto


Il piano di attacco

Il piano di attacco prevedeva l'arrivo, via terra, della Forza B proveniente dall'oasi di Cufra distante ben 1500 km con la guida di elementi dei LRDG. Alle 20:45 essa avrebbe dovuto infiltrarsi non notata nella base per conquistare la batteria antistante Marsa Sciausc (ad est della baia di Tobruk) e coprire lo sbarco (00:30) dei rinforzi costituiti dai 150 assaltatori della Forza C in arrivo a bordo di 3 motosiluranti, indispensabili per il proseguimento dell'azione. Altre siluranti avrebbero dovuto forzare il blocco del porto ed attaccare le nave in rada.

All'01:00 a Marsa Mreira (ad ovest della baia) dovevano sbarcare da un sommergibile i segnalatori della Forza E che avrebbero dovuto guidare lo sbarco dei 500 royal marines (02:00) della Forza A approfittando dall'azione diversiva messa in atto a Marsa Sciausc dalla Forza B e Forza C.

Per raggiungere il suo obiettivo, alla Forza B erano aggregati anche 6 uomini degli SGI, una squadra speciale dell'esercito britannico formata da alcune decine di ebrei madrelingua tedeschi fuggiti in Palestina, che, indossando divise dell'Afrika Korps, sarebbero stati alla guida di quattro camion inglesi camuffati con insegne tedesche (la cosa non poteva destare sospetti perché in quel periodo erano tanti i mezzi in circolazione come prede di guerra) sui quali alcuni altri commilitoni anche loro travestiti da tedeschi fingevano di scortare i rimanenti come prigionieri di guerra. In questo modo intendevano avvicinarsi, senza destare allarme, alla batteria costiera antistante la zona di sbarco dove era previsto l'arrivo della Forza C.

Una volta pienamente operativi, tutti insieme si sarebbero dedicata alla demolizione delle installazioni costiere e portuali prima di ritirarsi a bordo delle navi.

Parte essenziale della riuscita dell'attacco era basata sulla presunta scarsa combattività dei soldati italiani a difesa di Tobruk che l'ordine di operazione definiva testualmente «low grade italian troops of brigade strenght» («truppe italiane di second'ordine della forza di una brigata»).

L'azione

L'azione iniziò nella tarda serata del 13 settembre, una notte scelta perché buia e senza luna.

* 22 agosto
o i circa 80 commandos della Forza B, sotto la guida di una pattuglia dei LRDG, lasciano Il Cairo alla volta dell'oasi di Kufra.
* 5 settembre
o a Kufra giungono anche 6 elementi dei SIG ed John Haselden, l'ideatore originale del piano, che assume il comando. Insieme partono per il viaggio di 600miglia che li separava da Tobruk.

* 13 settembre
o 20:30: la RAF inizia i bombardamenti di routine a nord del porto di Tobruk (ma con due ore di anticipo sulla norma e con un numero superiore di aerei)
o 20:45: proveniente da Kufra la Forza B (circa novanta militari), con 3 dei 4 camion camuffati (uno lo lasciano fuori dalla base per utilizzarlo eventualmente quale mezzo di fuga) guidati dai 6 SIG, penetra facilmente attraverso i posti di blocco (presidiati sia da italiani che da tedeschi) che controllono l'ingresso alla base uccidendo alcune delle sentinelle. Occupano, senza fare prigionieri, un edificio che adibiscono a quartier generale. Durante l'azione uccidono anche i soldati tedeschi ricoverati in un ospedale da campo.
o 22:00: la Forza B inizia l'attacco sulla costa, isolano il settore di Marsa Sciausc prospiciente la baia dove era attesa la Forza E tagliando le linee di comunicazione (completando in questo l'opera iniziata dal bombardamento aereo). Cominciano a neutralizzare le batterie a partire dalla 825^: uccidono gli inservienti di una postazione ma quando passano ad un'altra gli addetti, pur colti di sorpresa, si difendono con lanci di bombe a mano e riescono a mandare una staffetta a dare l'allarme. Nelle ore successive continuano i combattimenti sostenuti soprattutto dagli iservienti delle batterie, meccanici, amministrativi,...

* 14 settembre
o 00:00:
+ da una batteria italiana si levano finalmente due razzi rossi antisbarco.
+ tra i difensori si diffonde la notizia dell'attacco ed anche la voce che gli inglesi non fanno prigionieri. Viene impartito l'ordine generale di prepararsi alla battaglia ed alle batterie di prepararsi a sparare con i cannoni anche ad alzo zero.
+ la motozattera italiana Mz. 733 avverte via radio di aver avvistato e disperso un numero non precisato di motosiluranti nemiche che cercavano di forzare il blocco del porto: era l'aliquota della Forza C diretta contro il porto. Anche le Torpediniere Italiane all'ormeggio sparano nel buio. Alcuni piccoli mezzi da sbarco sonno distrutti.
o 00:30: anche la motozattera Mz. 756 avverte di aver disperso natanti nemici in avvicinamento alla spiaggia, costringendoli a riprendere il largo. Trasportavano l'aliquota della Forza C di rinforzo per la Forza B che, impegnata nei combattimenti più del previsto, non è in grado di fare le necessarie segnalazioni.
o 02:00: la Forza B con la sua azione si sente padrona della spiaggia, quindi, nonostante l'assenza della Forza C, avverte via radio di dare inizio allo sbarco della Forza A
o 03:00: i caccia della Forza A si preparano per lanciare la prima ondata di sbarco forte di 300 royal marines imbarcandola su 16 Motor Torpedo Boat, ma l'operazione è rallentata da problemi tecnici.
o 03:30: sulla spiaggia il tenente colonnello Haselden muore per un colpo alla testa.
o 03:40: termina il bombardamento della RAF, i mezzi da sbarco della Forza A si avvicinano a riva e le navi madre si allontanano per non essere scoperte. Prive di indicazioni dalla riva per l'assenza della Forza E, si dirigono verso una spiaggia alcuni km ad occidente del punto previsto.
o 04:00: in ritardo di diverse ore, solo pochi elementi della Forza E prendono terra e fuori area perché il Taku, il sommergibile che li trasportava, era stato avvistato durante la giornata da unità navali dell'Asse e quindi impegnato in azioni evasive. Non sapendo di essere alcuni chilometri ad ovest della zona prevista, fanno i loro segnali ai mezzi da sbarco, portandoli fuori rotta.
o 04:30:
+ solo a quest'ora una squadra di contrassalto del San Marco (a cui si erano uniti una cinquantina di carabinieri e marinai italiani e tedeschi) entra in contratto con gli attaccanti, impegnandoli in combattimento. Fino a quel momento gli scontri erano stati sostenuti dagli altri militari.
+ i 300 marines della prima ondata della Forza A si avvicinano alla spiaggia a Marsa El Auda e Marsa El Krisma ma i reparti del San Marco e delle batterie costiere ormai li attendono ed affondano diversi natanti e disperdendo gli altri. Alla fine sbarcano in 150. Di questi solo alcuni riescono ad infiltrarsi. I più, bloccati ancora in acqua, sono costretti alla resa.
+ i caccia si riavvicinano alla costa per coprire lo sbarco con il loro cannoni e recuperare i naufraghi. Il Sikh è illuminato casualmente da un riflettore della contraerea ed è subito bersagliato dalle batterie costiere. Continuano i combattimenti sulla spiaggia.
o 05:00: il Sikh, colpito al timone, è immobilizzato. Lo Zulu cerca prima di rimorchiare al largo il Sikh, poi di recuperare i naufraghi infine, colpito più volte e con incendi a bordo, si allontana. A questo punto i britannici sbarcati sono allo sbando e cominciano i rastrellamenti da parte degli italiani per catturarli.
o 05:30:
+ all'alba lo sbarco ad ovest è fallito. Alle imbarcazioni in rada (torpediniere Castore, Montanari e Cascino) è impartito l'ordine di contrattaccare la flotta nemica in ritirata. Ma gli inglesi sono già in ritirata e troppo lontani, così si limitano a raccogliere i naufraghi inglesi. Le navi Italiane catturano e prendeno a rimorchio la Motosilurante MTB-314, constretta a incagliare sotto il fuoco della Motozattera Mz. 756 e abbandonata dall suo equipaggio a Marsa Umm el Sciausc.
+ con le prime luci dell'alba un Macchi M.C.200 italiano parte in ricognizione individuando la flotta avversaria in ritirata. Di ritorno, alle 5:55 si alzano in volo altri aerei per una ricognizione offensiva durante la quale spezzonano e mitragliano le unità nemiche, affondando qualcuna di quelle minori.
o 07:00: l'ammiraglio Lombardi, comandante della base italiana, comunica a Delease che la situazione è ormai sotto controllo.
o 07:40: incalzati dai marò del San Marco, anche gli ultimi commandos ad est della baia sono costretti alla resa. Tra gli inglesi chi ancora indossava divise tedesche cerca di disfarsene indossando quelle dei commilitoni morti per evitare di passare per spia. Il Sikh affonda. Continua l'opera di recupero dei naufraghi.
o 09:00: mentre la flotta britannica sta cercando di riguadagnare acque amiche braccata dall'aeronautica dell'Asse, il Coventry ed i caccia superstiti ricevono l'ordine di tornare indietro per soccorrere lo Zulu. Il Coventry è subito colpito gravemente da bombe ed è abbandonato dall'equipaggio. Sarà affondata dallo stesso Zulu che sopraggiunge.
o 16:15: anche lo Zulu affonda.
* All'imbrunire solo poche navi di piccola stazza raggiunsero indenni le acque amiche.

Alcuni militati alleati riuscirono a fuggire via terra. Solo in quattro però si ricongiunsero con l'VIII Armata. Gli altri perirono di stenti o furono catturati da bande di nomadi ed uccisi o consegnati agli italo-tedeschi.

Le perdite

Vittime britanniche:

* 300 Royal Marines
* 166 British Army
* 280 Royal Navy
* incrociatori Coventry, Sikh e Zulu e numerose imbarcazioni minori


oltre a 600 prigionieri. A tutti i caduti gli italiani resero l'onore delle armi. In particolare, il Tenente Colonnello Haselden fu sepolto a fianco del mitra con il quale aveva combattuto e sul quale aveva appoggiato il capo morendo.

italo tedesche:

* 62 morti e 119 feriti. La gran parte italiani.

Alcune delle vittime italiane furono uccise dai commandos britannici a tradimenti: prima fingevano di arrendersi alzando la bandiera bianca e poi, quando gli italiani si mostravano, si ributtavano al coperto per permettere ad altri di aprire nuovamente il fuoco.

image
Lo sbarco da un natante dei prigionieri inglesi raccolti in mare

Coinsiderazioni

Sull'evento vi sono alcune questioni da sottolineare:

* nella difesa fu determinante il contributo di tanti militari italiani impiegati nei servizi a supporto (nucleo comando, meccanici, portuali, inservienti delle cucine, amministrativi,...) che, nonostante il loro addestramento militare basico, combatterono con successo contro i veterani britannici, mostrando un grande spirito di iniziativa e capacità di improvvisazione perché per tutta la notte il piano di difesa approntato in precedenza era rimasto chiuso nella cassaforte del comandante e quindi fu del tutto inatteso; d'altra parte il bombardamento aereo prima ed il sabotaggio della Forza B poi aveva disarticolato completamente le linee di comunicazione isolando i diversi settori che agirono largamente di iniziativa;
* nonostante i britannici abbiano utilizzato travestimenti e camuffamenti per infiltrarsi nella base, violando alcune fra le più chiare ed indiscutibili norme che per convenzione internazionale regolano il diritto di guerra, nessuno di loro fu mai giudicato e condannato per questo reato; da notare che anche due dei cacciatorpedinieri erano stati ridipinti con i colori tipici di analoghe unità italiane.
* fin da subito i tedeschi si attribuirono il successo: già il 14, quando l'azione era ancora in corso, i comandi superiori italiani furono costretti a chiedere ai comandanti responsabili di Tobruk di illustrare il ruolo svolto dalle loro truppe. Negli anni successivi la storiografia britannica ha preferito passare sotto silenzio il ruolo dei militari italiani, preferendo avvalorare una sconfitta dai tedeschi probabilmente perché reputata più onorevole.


Al comandante della piazza (ammiraglio Lombardi) e della base navale fu conferito l'Ordine militare di Savoia (poi divenuto Ordine militare d'Italia).

Edited by Grollo - 5/6/2007, 12:50
 
Top
CrisM1
view post Posted on 5/6/2007, 15:04




grandi italiani... hanno combattuto con tutte le forze e come potevano....
stupidi gli inglesi... nessunno gli ha mai detto che il nemico non va sottovalutato ?
<<low grade italian troops of brigade strenght>> buahahah ed ecco cosa è successo... onore anche a loro, dopotutto sono sempre soldati
 
Top
Billie Joe_jr
view post Posted on 13/6/2007, 11:05




grazie grollo per postare questi documenti nonostante tu abbia tanto da fare^^

rendiamo grazie agli ita
 
Top
Valerio_
view post Posted on 26/2/2008, 16:30




-Obici a Tobruk

image

-Truppe all'assalto

image
 
Top
vindicare83
view post Posted on 24/5/2008, 13:40




ragzzi ma siete proprio incalliti di storia della seconda guerra mondiale...
 
Top
Grollo
view post Posted on 24/7/2009, 18:00




Alla grande...
 
Top
Eskilo
view post Posted on 10/9/2009, 21:43




Bravo Grollo,
bel racconto, pieno di suspense... e poi c'è ancora qualcuno che pensa che nei romanzi vengano raccontati fatti più avventurosi di quelli accaduti nell'Ultima Guerra... basta leggere un libro che narra le gesta del sommergibile Scirè di Borghese, come ad es. quello di Sergio Nesi, per rimanere dall'inizio alla fine col fiato sospeso...
 
Top
6 replies since 5/6/2007, 10:44   2830 views
  Share